Si potrebbe concepire lattività estetica come il tentativo delluomo di trovare un surrogato al perduto contatto originario con la natura, quel paradiso perduto che è probabilmente, più che una determinata situazione storica verificatasi in un dato luogo ed in un periodo preciso, la simbolizzazione di una fase evolutiva, della specie e dell individuo. In questottica larte si configurerebbe come risvolto positivo, e forse come conseguenza di una carenza, di un fattore negativo la perdita appunto del rapporto spontaneo con la vita naturale. È quindi ulteriormente ipotizzabile che chi non avesse perso la perfetta sintonia con il creato e in definitiva con la propria stessa natura oppure chi fosse riuscito a riconquistarla, ammesso che ciò fosse realmente possibile, non sentirebbe la necessità di unattività estetica, intesa come sublimazione di un anelito a quanto perduto. Utilizzando un linguaggio simbolico si può affermare che prima del peccato originale vita ed arte erano una cosa sola, o, ancora, che larte per se stessa non esisteva affatto, perché non era necessaria.
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Osserviamo la natura più generale dei principi che regolano la percezione estetica e troveremo che tutto può ricondursi a pochissimi elementi. Forse l soli principi formali comuni ad ogni opera darte sono quelli che può riferirsi al senso, innato per ognuno di noi, di simmetria e di proporzione; la realizzazione di tali principii, e la loro costante alterazione e ricostituzione nel corso di un lavoro, sono alla base del processo di lettura dellopera. I due principi originari opposti e complementari della tradizione orientale (Yin e Yangcinesi) possono trovare estrinsecazione in arte sotto forma di tendenza a realizzare una struttura dotata di simmetrie e tendenza a rompere queste simmetrie, per trovarne immediatamente di nuove, in un fecondo e fantasioso gioco di equilibri cui concorre ogni elemento dellopera. Il processo che si produce sembra ricalcare il modo di procedere della natura, nellinfinita varietà dei suoi fenomeni e nel meraviglioso equilibrio che realizza. In musica le forme della Fuga e della Sonata per fare due esempi noti coniugano in maniera ricca e varia il principio di simmetria a più livelli, dallimpianto formale alle relazioni tematiche, dalle modalità di elaborazione del materiale alla tessitura.
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La mentalità preminentemente post-positivista e la natura marcatamente capitalistica della nostra società portano ad affrontare ogni questione in relazione ad un calcolo preventivo sulle probabilità di successo e sullutilità delle soluzioni cercate; viviamo lera delle risposte e perdiamo di vista limportanza del porci domande. Le scienze più avanzate mostrano in modo inequivocabile la incommensurabilità della dimensione dei campi di indagine, qualunque essi siano, per cui la ricerca di soluzioni e sistemi definitivi appare sempre più illusoria. Tuttavia luomo continua, secondo una propria naturale tendenza, il meraviglioso cammino alla scoperta del mondo che lo circonda. Qual è lo spazio dellesperienza estetica nellambito di una visione attuale delle attività umane? Piuttosto che fornirci risposte larte alimenta la capacità di formulare domande, in primo luogo a noi stessi; in certo senso acuisce la predisposizione a rivolgerci quel tipo di domande che più di altre sono essenziali ad esplorare percorsi interiori, verso una conoscenza di sé che può anche esserci di aiuto nellinterpretazione delle leggi delluniverso che abitiamo.
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